La letteratura la fa da padrona in questo caso e direi che è una gustosa novità, visto e considerato che di solito qui si parta di altro. Non leggo più come da piccola quando bruciavo montagne di carta stampata in pochi giorni e a volte capitava anche di rileggere ossessivamente alcuni libri. I libri hanno un fascino tutto loro, sia per il contenuto che dipende dai nostri gusti, sia per la presentazione. La copertina è cosa importante, e ok so che si dice che non di deve giudicare un libro dalla copertina, ma la verità è che molte volte quando si vuole comprare un libro a caso, senza saperne niente, il colpo d’occhio aiuta e la grafica della copertina quando è ben realizzata può rivelarsi una bella scoperta.

Litteraly paper I | Inspire We Trust

Per quanto riguarda il resto capita spesso di subire il fascino della carta stampata e, per quello che mi riguarda, alla fine della lettura il libro é già diverso rispetto a quando lo ho aperto la prima volta, anche se ciò é avvenuto pochissimi giorni prima. Non so bene cosa sia, ma cambiano tante piccole impercettibili cose, tipo il micro invecchiamento o le pieghe involontarie che si fanno quando si giocherella con gli angoli mentre si legge… tutte queste piccole varianti fanno sembrare di aver passato una intera esistenza immersi nella lettura di essere cambiati e migliorati vivendo le avventure lette.

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In questo caso nelle mie solite peregrinazioni nel web mi soco capitati soto il naso due personaggi che lavorano con la letteratura. Ok, non ci lavorano nella stessa maniera degli scrittori o editori o stampatori o… ma sono più vicini almondo della carta stampata con l’aggiunta di un tocco di artisticità per il nostro gusto e il consueto valore aggiunto che a noi piace tanto. La nostra prima scoperta (quella di cui parleremo in questo articolo) é una ragazza molto nordica che ha creato una collezione chiamata Litterary flowers e, indovinate un pò? Si tratta di unire l’abile arte del riciclo al buon gusto e il vostro fiore di carta stampata é pronto per voi senza neanche il bisogno di innaffiarlo! Per quanto riguarda il personaggio numero due vi toccherà aspettare ancora per scoprire qualcosa, quello che posso anticipare é che é un artista del gioiello.

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Cecilia Levy è un personaggio davvero interessante che mi piacerebbe seguire per un giorno intero per poterla tormentare con le mie domande (presumibilmente un pò petulanti). Il fatto è che l’inventrice dei fiori letterari è una vera e propria scatola (di carta ovviamente) di idee e di spunti sfiziosi per progetti interessanti. Dunque la nostra paper artist viene dalla Svezia e per quello che penso la sua innata attenzione verso la natura é esemplare e da imitare, ma in questo caso quello che ci interessa é la sua attenzione per il riciclo, l’arte di trasformare una cosa che non serve in una nuova forma d’arte. Nasce originariamente come grafico con una passione per l’illustrazione e mentre insegna grafica presso l’Istituto d’Arte di Göteborg fa in tempo a imparare la difficile arte della rilegatura creativa. Rilegatura, carta, illustrazione e grafica sono le parole chiave di questo poliedrico personaggio che continua ad insegnare anche tramite workshop privati.

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Il suo portfolio lavori è davvero ricco di materiale da esplorare in tutte le sue forme e la grafica minimal del sito permette di raggiungere facilmente tutte le sezioni in cui si divide il suo lavoro. Comunque quello che mi colpisce è la vasta gamma di sperimentazione e contaminazione tra le diverse discipline di cui si occupa e le forme che nascono da questi connubi sono semplici e ispirate alla natura per la semplicità ricercata. Di solito ho qualche difficoltà con persone come Cecilia perchè, davvero non so come definirle, non so mai bene se sono progettisti o artisti. La parola corretta secondo me è artigiani perchè uniscono le caratteristiche progettuali dei designer e il guizzo artistico che la maggior parte delle volte determina la buona riuscita di un progetto, inoltre la dimensione fisica rimane molto legata al laboratorio.

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Per tornare al discorso originario la letteratura acquista, se mai ce ne fosse bisogno, un valore non tanto decorativo ma artistico perchè sottolinea l’opera artigianale facendo accrescere il valore del prodotto artigianale, come ad esempio le ciotole di carta, che non si potranno usare per mangiarci, ma hanno un impatto non solo artistico ma anche scenografico grazie anche alla bellezza della carta.

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Sul sito loulouandoscar.com è possibile leggersi una bella intervista alla Levy. Per vedere bene i suoi lavori si ossono seguire i suoi numerosi canali come il sito, il flikr e il blog, dove condivide alcune delle sue esperienze. Se poi avete avuto la fortuna di partecipare ad un suo workshop sulla carta raccontatecelo così possiamo godere anche noi! Litteraly paper II segue in un secondo articolo… non perdetelo!

A proposito dell'autore

Valentina

Ciao sono Valentina art director, blogger e amante del tè. Mi piace scoprire cose nuove e amo la creatività sotto tutte le forme, cerco spunti creativi e risorse per il mio lavoro e sono convinta che anche tu sei così. Mi sbaglio?

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