L’articolo che ti propongo di leggere oggi riguarda il design, un’artista giapponese e un materiale come la ceramica, tutto condito da una mini intervista. Hayashi Shigeki realizza sculture in ceramica che appartengono al mondo dei manga e science fiction realizzate con una tecnica millenaria. Unire il nuovo e moderno con la tradizione e la tecnica consolidata nel tempo è sicuramente una buona pratica di progettazione.

Se hai visitato il Fuorisalone 2015, durante la Tokyo Design Week, hai sicuramente incontrato le sculture di Hayashi Shigeki e ti sei sicuramente domandato perchè un soggetto così strano.

Il soggetto della attuale produzione dell’artista giapponese sono i bambini, poco più che neonati, hi-tech con armature e moto scintillanti che sembrano derivare direttamente dalla cultura manga dei robot.

Cosa fa di Hayashi Shigeki un progettista degno di nota?

 

Perchè parlo di buona pratica di progettazione?

Il progetto che vedi nelle foto affonda le sue radici direttamente nella cultura giapponese più antica, ancora una volta miti e leggende dal paese del sol levante diventano fonte di ispirazione per la progettazione moderna. Ma solo se le si sa interpretare nel modo giusto ed è il caso di oggi.

Non solo la tecnica che utilizza per lavorare l’argilla e creare la ceramica risale al 13° secolo, ma la scelta precisa del materiale è molto interessante: la ceramica può essere lavorata per colaggio. Di fatto si tratta di un materiale estremamente malleabile nel quale si intravede subito la possibilità di riproduzione su scala industriale anche se in questo caso non esiste.

Hayashi Shigeki. L'altra faccia della ceramica

 

Come lavora Hayashi Shigeki?

La prima parte del suo lavoro consiste nel creare una scultura con l’argilla dal quale poi ricava diversi calchi in gesso.

I make the prototypes with regular clay and make plaster casts of them. Then I pour the plaster, modify those plaster masters very carefully and create second plaster casts. Then I pour the slip into them and throw the remaining slip away. After taking the pieces out from the cast, I work on some final details and then put them into the kiln for the biscuit firing.

 

Il processo è lungo e richiede parecchi passaggi che l’artista compie personalmente, compresa la fase finale di assemblaggio della scultura. Ti riposto un’intervista a Hayashi Shigeki scovata durante il Fuorisalone 2015 qui a Milano.

Hayashi Shigeki Hayashi-Shigeki-lavorazione-2

 

D: Perchè hai scelto i bambini, la tecnologia e la porcellana nei tuoi progetti?

R: Il motivo per cui utilizzo i bambini come tema è perchè ritengo che la loro presenza risuoni segretamente con la condizione umana, indipendentemente dall’età, dalla lingua o dalla cultura dell’individuo.

Quale tema per la scultura, ritengo il bambino rappresenti la forma più intrigante e autenticamente profonda. Il fatto stesso che i bambini esistono è l’aspetto più positivo e vigoroso della vita stessa.

La tecnologia e l’immagine del futuro sono argomenti che mi hanno interessato sin da bambino, e in particolare le opere di fantascenza.

Pur continuando a utilizzare un materiale tradizionale come l’argilla, cerco di esprimere un’immagine del futuro e, contemporaneamente, questo materiale globalmente universale è in grado di esprimere qualcosa che si rivela straordinariamente giapponese.

Ho scelto consapevolmente di utilizzare l’argilla quale mezzo di espressione sin dall’inizio della mia carriera.

Quando frequentavo l’università ero profondamente ispirato dai lavori di Sueharu Fukami, artista della porcellana, e sentivo di voler creare anch’io opere che utilizzassero questo materiale. In altre parole, desideravo scolpire opere che potessero essere realizzate solo con l’aiuto della porcellana e sto attualmente proseguendo questo obbiettivo nei mie attuali lavori. A livello tecnico, dovendo utilizzare la porcellana quale forma di espressione, mi sono spesso ritrovato a dover affrontare numerose prove e tribolazioni.

Tra tutti i tipi di argilla, il motivo per cui ho scelto la porcellana è dovuto al fatto che posso utilizzarlo per opere formate per colaggio, ma anche per la sua bellezza industriale, la sua “forte” immagine futuristica e tecnologica che riporta al mondo della fantascenza, e per il fatto che d’altronde, la pelle umana può essere espressa “morbidamente” attraverso la porcellana.

Molto tempo fa la porcellana in Europa era definita “l’oro bianco” e i pratici recipienti in porcellana realizzati con questo materiale storicamente apprezzato ora possono essere acquistati a prezzo ridotto in tutto il Giappone.

È possibile osservare le molteplici dimensioni intrinseche della porcellana anche da angolature differenti. Quale materiale destinato alla scultura, si può affermare che la porcellana è una materiale estremamente interessante.

 

Hayashi Shigeki. L'altra faccia della ceramica

 

D: Cosa pensa delle moderne ceramiche europee?

R: Trovo che in Europa esiste una gerarchia nei materiali utilizzati per la scultura. Meno fragile è il materiale, più alto sarà il posto che occupa all’interno di questa gerarchia. La pietra, il bronzo e il metallo si collocano ai gradini più alti, la ceramica e la terracotta occupano posizioni più basse, mentre il legno, i tessuti e la carta occupano pusizioni addirittura inferiori. Nel corso della storia dell’Europa, dopo aver sperimentato le vicissitudini della distruzione e della rinascita instillate nella guerra, quello che resta supera oggettivamente la prova del tempo e rimane nella storia, e questo spiega il motivo per cui questi materiali sono così apprezzati.

In Giappone, tuttavia, pur non affermando che non esista una gerarchia nei materiali, essa è molto meno osservabile che in Europa. Esiste la bellezza della pietra, la bellezza della ceramica e la bellezza del legno. L’esistenza di queste gerarchie influenza fortemente la consapevolezza degli artisti che creano e si esprimono attraverso le loro opere.

Il luogo o l’ambiente da cui proviene un artista o un mondo dell’arte influenza fortemente gli elementi che possono essere creati. L’Europa ha tutto un modo suo di fare ceramica, mentre il Giappone segue una sua direzione. Personalmente, anche se tengo sempre d’occhio in modo consapevole la direzione che in cui va il Giappone, non voglio che questo paradigma intralci la mia creatività ed è proprio nell’ambito di questa consapevolezza giapponese che mi sforzo di trovare nuove prospettive e possibilità di espressione.


 

Le foto della lavorazione della ceramica le trovi qui e qui

A proposito dell'autore

Valentina

Ciao sono Valentina art director, blogger e amante del tè. Mi piace scoprire cose nuove e amo la creatività sotto tutte le forme, cerco spunti creativi e risorse per il mio lavoro e sono convinta che anche tu sei così. Mi sbaglio?

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