A volte si fa ancora fatica a vendere a tutti gli italiani l’idea che devono riciclare. Anche in maniera creativa che non guasta. Ancora capita di avere dubbi amletici su come smaltire alcuni rifiuti, io sono caduta in pieno nella trappola del famigerato tetrapack del latte.

Passavo minuti di terrore davanti al bidone della carta o della plastica, sudavo freddo e tutte le volte sbagliavo miseramente! L’unico motivo per cui ricordo con precisione come deve essere smaltito é perché c’é stata una discussione in famiglia un pò troppo accesa! Si può discutere a causa della spazzatura? Riusciamo a discutere in due adulti figuriamoci se avessi dei figli e dovessi discutere su come smaltire il packaging dei loro giocattoli.

La notizia che sta girando su tutti i blog che seguo normalmente attraversa in maniera trasversale l’universo della comunicazione web dai blog che parlano di grafica e trend sul packaging a quelli che si occupano di temi attuali come l’ecologia e il riciclo. Ken lascia Barbie.

So che siete così spaventati che le giunture snodate delle vostre Bratz stanno cedendo sotto il peso della notizia… Ma resta il fatto che le cose sono così e non si può fare più nulla. E’ finita. Non esco con ragazze che contribuiscono alla deforestazione, dice Ken.

Barbie, it's over! | Inspire We Trust

Ken non lascia Barbie perché ha fatto outing (e finalmente ammesso di preferire il cavallo!) ma perché ha scoperto che la carta che utilizza per le sue scatole di imballaggio proviene dalle foreste pluviali.

Avete presente quante specie animali sono a rischio per far giocare le bambine di mezzo mondo? Non so voi ma io dico che il gioco non vale la candela e Parigi NON val bene una messa (vabbè… abbondiamo!). E in fatti Greenpeace é l’inventrice e organizzatrice della campagna contro la Mattel, che appunto é la storica ditta che produce la bambola più famosa del mondo.

Il metodo é intelligente e soprattutto divertente visto che accusa la ditta americana produttrice di giocattoli nella stessa maniera fashion e scanzonata che da anni caratterizza il mondo di Barbie. Con un breve filmato realizzato mediante l’uso del 3D ci racconta in maniera simpatica un fatto tutt’altro che divertente e affida la narrazione del fattaccio ad uno stralunato e vanesio Ken che, per inciso, ha un guardaroba piu fornito di molte ragazze che conosco.

Forse l’idea é stata suggerita dal ben più popolare lungometraggio per famiglie Toy Story 3 della Pixar, anche se in quel caso Barbie faceva la parte dell’eroina positiva, democratica e fedele alle proprie idee e Ken la figura del pirlotto con fantastico guardaroba vintage.

Barbie, it's over! | Inspire We Trust

Per deformazione professionale e personale senso dell’estetica devo dire che un buon packaging mi attira come poche cose al mondo. Mi piacciono progetti innovativi e soluzioni all’avanguardia a prescindere dal tipo di prodotto di cui si parla. Per come la vedo io un buon prodotto si dice tale quando rispetta i canoni estetici più comuni e comunica nel modo più semplice ed efficace il messaggio. 

È altrettanto ovvio, però, che deve essere studiato calandosi nella realtà contemporanea tenendo conto delle problematiche che lo circondano (in questo caso ambientali che sconfinano nel sociale). La domanda è: dopo tutto questo casino creato da Greenpeace e la bella onda d’urto del blog che ne parlano… Cosa faranno i genitori? Perchè la soluzione al problema resta in mano all’utente finale.

La Barbie é icona di stile da 50 e passa anni, la Mattel si é avvalsa di collaborazioni di stilisti, personaggi noti del mondo della moda e dello spettacolo per rivendere un ideale di donna (perfetto e sbagliato), rivendere un sogno, un ideale di vita tutto lustrini che non ha alcun tipo di contatto con la realtà di tutti giorni (di nuovo… perfetto e sbagliato).

Come se non fosse sufficiente quanto detto sopra ci aggiungiamo anche la deforestazione delle foreste pluviali, lo sterminio della tigre di Sumatra e l’estinzione dell’orangotango (ancora, ma questa volta in coro: sbagliato!). Niente più soldi extra per le cerette al petto di Ken.

Ma non é che tutto questo parlare di accessori fashion, acconciature e icone di stile ci ha completamente rincoglionito e distolto da quello che é il fatto principale? Si.

A proposito dell'autore

Valentina

Ciao sono Valentina art director, blogger e amante del tè. Mi piace scoprire cose nuove e amo la creatività sotto tutte le forme, cerco spunti creativi e risorse per il mio lavoro e sono convinta che anche tu sei così. Mi sbaglio?

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